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Il foulard: storia e curiosità

  • Marta Colombo
  • 16 feb 2021
  • Tempo di lettura: 1 min

Utilizzato già negli anni ’50 e ’60, il foulard è un fazzoletto quadrato e leggero che può essere realizzato in vari materiali come seta, lana o viscosa e che può presentare svariati colori e fantasie.


La parola “foulard” deriva dal provenzale foulat, termine tecnico che indica un processo di lavorazione utile a rendere il tessuto più compatto e resistente.

Una delle caratteristiche principali di questo accessorio è la sua versatilità. Può infatti essere indossato e annodato in diversi modi: intorno al collo, utilizzato come copricapo, top o cintura e per decorare la propria borsa.

Ma veniamo ora alla storia. L’uso del foulard è antichissimo. In passato veniva utilizzato dai soldati per proteggersi, dalle contadine per coprire il capo dal sole o dagli eserciti per contrassegnare il grado o l’appartenenza a un gruppo.


Nel corso del tempo il foulard iniziò ad essere utilizzato come simbolo per individuare e distinguere lo status sociale di chi lo indossava. La religione ha contribuito parecchio nel renderlo un elemento distintivo: il fatto di doverlo indossare durante le funzioni, infatti, spingeva sia uomini che donne a ricercare foulard sempre più belli, non solo per coprire la scollatura o i capelli, ma anche per abbellire il vestito della domenica e come forma di decorazione.

Il foulard moderno, inteso quindi non solo con funzione pratica ma anche come accessorio dei look più eleganti e raffinati, nasce nel Novecento e in particolare a partire dagli anni Trenta. Hermès è la prima casa di moda a commercializzarlo, diventando così l’icona del foulard per eccellenza.

 
 
 

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